"...L’obiettivo è stato quello di creare un lavoro artistico estremo, che non tenesse conto delle convenzioni (sia della poesia che della canzone) e che affrontasse alcuni importanti temi filosofico-esistenziali, senza paura di non piacere a un pubblico. Puri e liberi. Senza compromessi. Con la convinzione però che, trattandosi di temi che riguardano la nostra esistenza e quindi tutti noi, avrebbero bene o male incontrato il favore di molti, se non di tutti..." da Vi diremo le parole che non volete sentire

mercoledì 8 giugno 2016

Cap. 11 "La prima di tutte le donne" di Piero Olmeda

11 - La Terra non può smettere di girare

Su quella spiaggia abbandonata e sempre uguale a se stessa qualcosa cambiò.
La mattina successiva l’uscio della porta della casa non si aprì, non uscì il vecchio per percorrere il suo consueto tragitto prima verso il mare e poi verso il faro. I pochi pescatori del luogo che, mentre erano al largo alla ricerca disperata di pesci, si erano ormai abituati a non controllare più l’orologio per conoscere l’ora, ma a guardare in quale posizione si trovava il vecchio nel suo eterno ciclico percorso, guardarono smarriti verso la spiaggia per la prima volta vuota. Fu come se il sole quella mattina non fosse sorto, come se la terra, stanca del suo continuo insensato girare intorno a se stessa, si fosse infine fermata. Un silenzio profondo aveva conquistato mare e terra, le onde stanche di avanzare e recedere sulla sabbia bagnata, i gabbiani fermi a guardare tutto attorno con i becchi scattanti sulla cima del faro, il vento che aveva esalato l’ultimo respiro ed era sparito nel nulla.
Continuò così per giorni e giorni, finché qualcuno cominciò a pensare che forse era successo qualcosa. Qualcuno arrivò a dire che il vecchio era morto durante la notte, che bisognava chiamare un’ambulanza o la polizia per entrare nella sua casa per controllare. Qualcun altro suggerì che era stato prelevato dalla polizia per scontare gli oscuri crimini che sicuramente aveva commesso. I pescatori invece, mentre portavano le loro piccole barche sul mare, guardavano la superficie dell’acqua alla ricerca di un corpo galleggiante, in cuor loro sicuri che era arrivato tanto tempo fa in quella spiaggia perché voleva morire nel mare, la loro personale madre dolce e spietata. Nessuno però fece nulla, per paura, per abitudine o per semplice indifferenza, nessuno pensò di fare la cosa più banale e più semplice, cioè bussare alla sua porta.
Il bambino nel frattempo mangiava ogni mattina la colazione sul tavolo della cucina di casa senza mai dire una parola, anche se ne aveva moltissime che si stavano accumulando. Ma, come la Terra non può smettere di girare, le onde del mare non possono costringersi a non andare avanti e indietro, il vento, come il respiro di una cosa viva, non può essere fermato per più di un certo intervallo di tempo, come gli uccelli non possono resistere alla voglia di lanciarsi verso l’alto con le zampe, per salire con le ali verso il cielo, così il bambino, una mattina che suo padre non c’era, corse veloce sulla sabbia ondulata per bussare alla malridotta porta della casa del vecchio.
Dopo averlo fatto, non successe nulla. Avrebbe aperto? Stava veramente male? Non voleva più vederlo? Era arrabbiato con lui, perché aveva obbedito a suo padre? E la domanda che non voleva porsi, ma restava in agguato appena sotto il livello della coscienza, pronta a colpire al primo istante di debolezza: era morto?
Nessuno venne alla porta, nessuno rispose. Il silenzio era così insopportabile che il bambino, in un impeto di rabbia, colpì con forza la porta con il pugno. Si fece male, ma la porta si aprì lentamente con un sinistro cigolio, mostrando al di là una stanza immersa nel buio. Si fece forza, si disse che ormai era grande, che poteva affrontare il buio e tanto altro, ed entrò.
Quello fu, dopo quel casuale scontro sulla spiaggia, il secondo evento che diede inizio a tutta quella catena di effetti che avrebbero cambiato entrambi per sempre.


La prima di tutte le donne

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